La sanificazione dei climatizzatori è ora più che mai una delle priorità per tutte le aziende che offrono servizi per il cliente, in vista del periodo estivo e dell’esperienza sull’emergenza sanitaria trascorsa.
Essa è il primo step da compiere prima di rimettere in funzione l’impianto ed affrontare al meglio la calura estiva.
I settori interessati sono l’alberghiero, la grande distribuzione organizzata (GDO), il settore industriale e la sanità.
L’intervento è essenziale, oltre che obbligatorio per legge, e permette di preservare la salubrità dell’aria respirata dagli occupanti.
Senza un’adeguata sanificazione dei condizionatori l’aria indoor viene contaminata mediante diffusione di inquinanti chimici e microrganismi patogeni nocivi.
Per questo le attività sanificanti, rappresentano l’elemento chiave in grado di garantire la massima qualità dell’aria negli ambienti indoor serviti.
Ma quali sono le procedure corrette per la sanificazione dei climatizzatori?
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Adesso andremo a capire perché è importante sanificare un impianto di aria condizionata, prendendo in considerazione tutti i riferimenti operativi e di legge.
I 3 motivi principali sono:
Il primo è importante per un allungamento della vita del prodotto e un risparmio in termini di energia.
Gli altri due sono invece di fondamentale importanza dato che, secondo diversi studi riportati online, un individuo medio trascorre circa l’80% del suo tempo all’interno di luoghi chiusi, sia di lavoro che domestici che di locali.
Questo è il motivo per cui l’aria indoor che si respira deve essere il più possibile priva di inquinanti e sostanze dannose per la salute.
Se un impianto di climatizzazione non è adeguatamente pulito, il rischio è che possa contribuire a veicolare nell’ambiente polvere sottili, polline, batteri ed altri agenti patogeni aerodispersi.
Condizione questa che può generare malesseri, allergie, irritazioni e infezioni alle vie respiratorie.
Spesso questi due termini si tendono a confondere e a scambiare:
6/5/2022